CITAZIONE (jocopoco @ 20/3/2012, 04:42)
Attualmente la Dodge fa parte di Fiat Group Automobiles, proprietario dei marchi statunitensi Chrysler, Jeep, RAM e Dodge. Nel 2009 è avvenuto uno scorporo della gamma prodotti Dodge, con la creazione del marchio Ram Trucks destinato a commercializzare tutti i pick-up e veicoli commerciali leggeri precedentemente venduti a marchio Dodge; la classica gamma di autovetture invece continuerà ad essere commercializzata dal marchio Dodge.
Errata corrigeGruppo Fiat
Più vicina la fusione con Chrysler
Pubblicata il 05/01/2012 Quattroruote| tag: Fiat, Chrysler, Gruppo Fiat, Gruppo Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne
Gruppo Fiat La Fiat è riuscita a acquisire un ulteriore 5% della Chrysler grazie alla performance di consumo della Dodge Dart.
La fusione tra la Fiat e la Chrysler è più vicina. La Fiat ha acquisito un ulteriore 5% della Casa americana, portando la sua quota al
58,5%. Un passo "fondamentale per il completamento dell'integrazione tra i due gruppi", come lo ha definito lo stesso Sergio Marchionne in una nota ufficiale diffusa oggi dalla Fiat.
Terza condizione. L'incremento della partecipazione della Fiat in Chrysler è stato reso possibile dal raggiungimento dell'ultimo dei tre "performance event" stabiliti (in un emendamento all'accordo di salvataggio della Casa statunitense del 2009) come condizione perché gli italiani potessero accrescere il loro peso nel gruppo di Auburn Hills, vicino a Detroit. I primi due, raggiunti rispettivamente a gennaio e ad aprile dello scorso anno, richiedevano che la Fiat producesse un motore ad alta efficienza negli Stati Uniti e che ottenesse determinati risultati nella distribuzione di prodotti Chrysler al di fuori del Nord America. L'ultimo, invece, prevedeva che la Chrysler ricevesse le approvazioni di legge per una vettura, su piattaforma Fiat, che fosse in grado di percorrere almeno 40 miglia con un gallone di benzina (poco meno di quattro litri).
Dart a segno. Il raggiungimento del terzo obiettivo ha un nome preciso, quello di un nuovo modello: la Dodge Dart (dardo, in inglese), che il gruppo italo-americano presenta questo mese al Salone di Detroit, ha superato – in una versione pre-produzione - il fuel economy test condotto dall'ente federale Epa (l'Environmental Protection Agency), con un consumo combinato pari proprio a 40 miglia a gallone. La Dart, berlina a tre volumi, si basa sulla piattaforma C-wide, cioè sull'evoluzione del pianale dell'Alfa Romeo Giulietta, opportunamente allargato per le esigenze americane. Sulla medesima base nascerà anche un prodotto Fiat, da costruire in Cina a partire dal 2013.
Liquidità cercasi. E adesso? Fiat e Chrysler si fonderanno, magari con il temuto trasferimento del quartier generale della nuova società da Torino a Detroit? Che i due gruppi finiranno a formare un'unica entità è una prospettiva data per scontata. La rivista specializzata Automotive News riporta la dichiarazione di una fonte "vicina alla questione", secondo la quale "l'integrazione sarà inevitabile per competere meglio". Per la Fiat, però, non c'è fretta, avendo ormai Torino il controllo di quasi due terzi della società americana. Tuttavia i sindacati americani potrebbero essere presto spinti a volersi liberare del restante 41,5% che detengono, forzando così la Fiat a un ulteriore incremento della propria quota. Il problema è che ora, con la crisi del mercato europeo e italiano in particolare, e un indebitamento netto industriale di quasi 6 miliardi di euro, Torino non dispone di sufficiente liquidità. In qualche modo, quindi, presto o tardi, dovrà procurarsela. Magari vendendo qualche gioiello di famiglia.
Roberto Lo Vecchio