Dodge Caliber Technical Forum Italia

Votes taken by Drift

view post Posted: 6/7/2012, 12:21     +1Liquido radiatore - Carburanti, Lubrificanti, Additivi
C'è da dire però, che il primo post è stato inserito un mese fa ;)
view post Posted: 29/6/2012, 23:14     La Caliber di Stez84 - Spazio agli utenti
18 pagine di discussione sul forum elaborare e tutti sono contenti delle Nankang http://www.elaborare.info/forum/vbulletin/...g-NS-2-opinioni

sito ufficiale www.nankangusa.com/
view post Posted: 20/6/2012, 22:14     Trattamenti olio motore - Carburanti, Lubrificanti, Additivi
Info importante sul nitruro di boro: Il Nitruro di Boro possiede una struttura esagonale simile alla grafite, con una porosità compresa tra il 3 e l' 8%. I vari tipi di Nitruro di Boro contengono una porzione cristallina di Ossido di Boro. Questo è igroscopico e reagisce con l'umidità atmosferica a formare Acido Ortoborico. La velocità di reazione dipende dalle condizioni ambientali, quali temperatura, umidità e pressione dell'aria
view post Posted: 10/4/2012, 15:31     Additivi gasolio - Carburanti, Lubrificanti, Additivi
Personalmente sono dubbioso sulla reale efficacia di Red line 85 e di altri additivi, ma in particolare su Red line 85 perchè mi sembra un miracolo che 35ml su 15 litri possano avere tutti quei benefici.

Mi spiego meglio, se consideriamo che 35ml corrispondono a 0.035litri , diluendolo su 15 litri, vuol dire che avremo 0.0023 di prodotto per litro! ora ditemi voi come potrebbe fare una goccia di questo prodotto a realizzare tutto quello che viene scritto nelle sue caratteristiche!! ecco perché penso sia un prodotto miracoloso!!!!! :rolleyes:

Edited by Drift. - 10/4/2012, 19:48
view post Posted: 27/1/2012, 19:42     +1Pellicole oscuranti vetri posteriori - Tuning e Accessori interni
Grafilab è uno che hai utilizzato tu? che pellicole usano normalmente.

In questo sito vendono a 60€ le pellicole già tagliate a misura per ogni vetro posteriore della Caliber bisogna solo applicarle.
view post Posted: 26/1/2012, 13:33     +1Pellicole oscuranti vetri posteriori - Tuning e Accessori interni
Avete mai pensato di oscurare i vetri laterali posteriori e il vetro posteriore con delle pellicole?

So che queste pellicole sembrano tutte uguali ma non è così, esistono prodotti di scarsa manifattura e prodotti dalle qualità eccellenti... e siccome ne esistono un gran numero, la scelta di quelli effettivamente di qualità diventa difficile..

Sarebbe utile poter fare una raccolta delle migliori, con relative caratteristiche e i loro relativi installatori oltre al costo per l'installazione..
view post Posted: 11/1/2012, 17:32     +1Dialetto meneghino - Un po' di cultura (non tanta...)
Origini del dialetto. accenni storici.

La pianura padana era abitata, prima della venuta dei Latini, da tribù mediterranee, liguri, retiche, iberiche (originarie della penisola occupata oggi da Spagna e Portogallo). Non è rimasta nessuna traccia scritta del loro linguaggio. Però alcune parole o "radici", a quanto affermano gli studiosi, indicaano senz'ombra di dubbio ancor oggi la loro appartenenza a queste antiche parlate pre-latine. Alla lingua Mediterranea si possono far risalire il termine gava (torrente) e quello di insubrium (nome di Milano prima della venuta dei Celti). Alla lingua "ligure", invece, appartengono le radici clav (rupe sporgente) e pala (roccia). Alla lingua "retica" - secondo alcuni studiosi i Retici erano popolazioni montane originate da quelle liguri - si devono molte parole che in seguito entrano a far parte dei dialetti lombardi e di quelli della Svizzera italiana o che, al contrario, danno origine a "nomi" di località. Eccone alcune: barga (capanna), cous (grotta), nava (conca), crenna (fessura, screpolatura stretta e lunga nelle pareti rocciose), ganda (pietrame) ecc.. Un altro linguaggio scomparso "ufficialmente" dai documenti della storia è il giurassico, contemporaneo del ligure (quindi come questo pre-latino) la sua origine è nelle montagne dell'attuale Giura franco-svizzero. Confrontando alcuni vocaboli di questa lingua con il dialetto milanese - il principale del ceppo lombardo occidentale, dal quale sono poi derivati gli altri dialetti di parte della regione - troviamo sorprendenti affinità.
L'articolo el (il) è rimasto in dialetto tale e quale; la parola magnin (calderaio ambulante), ha dato origine alla milanese magnan. Analogamente d'origine giurassica sono la guja (ghiaa in milanese), il pungolo col quale si aizzavano i buoi, il tavan (tafano), ed il verbo rougnasser (rognà in milanese, cioè "brontolare").
Poco dopo l'anno 600 a. C. l'equilibrio etnico esistente nella zona subisce un primo, robusto scossone. Alle popolazioni dominanti del nord, quelle liguri cioè, si mescolano i Celti, che i Romani più tardi chiameranno Galli. Di origine asiatica, i Celti arrivano in Italia dai paesi nordici, specie dalle terre dell'odierna Germania e della Francia del nord. Il loro arrivo provoca notevoli effetti, sulle popolazioni e sul loro modo di vivere. I Celti finiscono così per condizionare in maniera determinante la vita, i costumi, la lingua delle etnie preesistenti. L'influenza celtica è lunga e duratura. I vocaboli che portano sono soprattutto relativi alla guerra,alle armi, alle fortificazioni. Oggi si riescono ad individuare nei dialetti settentrionali molte parole di origine celtica, pur se modificate o alterate dal latino dei Romani conquistatori. Anzitutto i nomi di località: Mediolanum (Milano) deve la sua origine alla parola medio e lan(n)o. Quest'ultima in celtico significava "spazio recinto e piano", forse un luogo consacrato, quindi Mediolanum voleva dire "luogo di mezzo, paese in mezzo a una pianura". Brianza deriva da brig (luogo elevato); Lecco, deriva il proprio nome alla radice celtica leukos (bosco). Altre parole celtiche sono: barros (cespuglieto), mosa (acquitrino) dunum (collina), paraveredus (stallaggio), brennos (capo), dervo (quercia), briva (ponte) e così di seguito. I Romani dapprima si attestano in "colonie" e accampamenti militari (Cremona, prima colonia di diritto latino, nell'anno 218 a. C., seguita nel 214 a. C. da Mantova) e, poco alla volta, sottomettono tutte le popolazioni dell'alta Italia. Le principali città appartengono a tribù celtiche: Mediolanum (Milano) è legata agli Insubri; Laus Pompeia (Lodi) ai Boi, Bergamo agli Orumbovii, Brescia ai Cenomani, Ticinum (Pavia) ai liguri Laevi preesistenti e così via. Roma non impone con la forza la nuova cultura, ma fa in modo che questa si propaghi attraverso l'istruzione, i pubblici uffici, i documenti del vivere quotidiano, gli spettacoli, i giochi. Il latino classico di Roma - quello di Marco Tullio Cicerone e di Publio Virgilio Marone, autore dell'Eneide - quello cioè che la classe dirigente e il mondo della cultura usano, rimane per lunghi periodi la "lingua" per eccellenza di coloro che redigono documenti, contratti, scrivono opere destinate ai posteri. Il latino usato dal volgo, dalla gente umile, perde anno dopo anno la sua purezza iniziale - anche nei cittadini di Roma che vanno ad abitare nelle nuove città - e si trasforma, a seconda delle zone geografiche nelle quali viene parlato, in un linguaggio del tutto diverso. Questo fenomeno si verifica ovunque nei territori sottomessi ai Romani. A contatto con la lingua e coi dialetti dei Celti, per esempio, il latino si imbastardisce in misura ancora maggiore. Mentre la lingua scritta "tiene duro", quella affidata alla gente che la usa a proprio piacimento e in funzione delle proprie necessità, perde le caratteristiche originarie mano a mano che acquisisce i caratteri celtici, trasformandosi in un "latino volgare" che, col tempo, diverrà dialetto prima e italiano poi, pur conservando una tipicatraccia della sua origine. Un'ulteriore differenza delle varie parlate è data da una vera e propria polverizzazione di suoni, cadenze, vocaboli ed etimi, nell'ambito di ogni singola zona che, come risultato, dà origine a dialetti diversi tra loro. Quelli dell'area lombarda rimangono così per sempre legati in gran parte al latino (per un settanta per cento circa), e alle parlate gallo-italiche che lo precedevano. Che il latino sia presente in moltissime parole lombarde non è un mistero. Si può ricordare, tra le molte, amita (zia), che in milanese è divenuta medinna, oggi non più usata. Ancora: pistrinum (forno), che in dialetto ambrosiano è prestìn; situla (secchio), che in milanese è sidella; pascua (spiazzo erboso), che in dialetto diventa pasquée. Dal greco il nostro dialetto acquista le milanesissime parole: basèll (gradino); usmà (odorare); erbión (pisello); pestón (fiasco), quest'ultima non più usata. Col trascorrere degli anni, altre genti scendono nella pianura del Po, talvolta da dominatori, tal'altra in seguito a semplici trasmigrazioni, alla ricerca di terre fertili e luoghi sicuri.





Dialetto Milanese

Questa vuole essere la prima lezione per coloro che sono appassionati dei dialetti


Il verbo vess = essere


indicativo presente
mi a sun o mi sunt a
ti te se
lü a lè
nüm a sem
vialter sì
lur a in
indicativo futuro
mi sarù
ti te sarè
lü l sarà
nüm sarem
vialter sarì
lur saran
indicativo imperfetto
mi seri
ti te seret
lü a l’era
nüm a serum
vialter seret
lur a seren
indicativo passato
mi sunt a stà
ti te se stà
lü a l’è stà
nüm sem a stà
vialter sì stà
lur a in a stà
indicativo trapassato
mi seri stà
ti te seret a stà
lü a l’era stà
nüm serum a stà
vialter seret a stà
lur seren a stà
congiuntivo / condizionale
se mi saria
se ti te sariet
se lü l saria
se nüm sarissum
se vialter sariss
se lur sarissen
il tempo passato si ottiene aggiungendo uno stà es: se mi fudessi stà. congiuntivo / condizionale
se mi füdessi
se ti te füdesset
se lü l füdess
se nüm füdessum
se vialter füdesset
se lur füdessen
il tempo passato si ottiene aggiungendo uno stà es: se mi fudessi stà. congiuntivo / condizionale
se mi füdessaria
se ti te füdessariet
se lü l füdessaria
se nüm füdessarium
se vialter füdessariet
se lur füdessarien
il tempo passato si ottiene aggiungendo uno stà es: se mi fudessi stà.

--------------------------------------------------

Il verbo vegh = avere
indicativo presente

mi a ghù
ti te ghe
lü l ghà
nüm a ghem
vialter a ghì
lur a ghan
indicativo futuro
mi a ghavarù
ti te ghavarè
lü l ghavarà
nüm ghavarem
vialter ghavarì
lur ghavaran
indicativo imperfetto
mi ghavevi
ti te ghavevet
lü l ghaveva
nüm ghavevum
vialter ghavevet
lur ghaveven
indicativo passato
mi ghù avü
ti te ghe avü
lü l ghà avü
nüm ghem avü
vialter ghì avü
lur ghan avü
indicativo trapassato
mi ghavevi avü
ti te ghavevet avü
lü l ghaveva avü
nüm ghavevum avü
vialter ghavevet avü
lur ghaveven avü
congiuntivo / condizionale
se mi ghavaria
se ti te ghavariet
se lü l ghavaria
se nüm ghavarissum
se vialter ghavariss
se lur ghavarissen
il tempo passato si ottiene aggiungendo uno avü es: se mi ghavessaria avü congiuntivo / condizionale
se mi ghavessi
se ti te ghavesset
se lü l ghavess
se nüm ghavessum
se vialter ghavesset
se lur ghavessen
il tempo passato si ottiene aggiungendo uno avü es: se mi ghavessaria avü congiuntivo / condizionale
se mi ghavessaria
se ti te ghavessariet
se lü l ghavessaria
se nüm ghavessarium
se vialter ghavessariet
se lur ghavessarien
il tempo passato si ottiene aggiungendo uno avü es: se mi ghavessaria avü
7 replies since 16/12/2011